mercoledì 9 gennaio 2008
Samurai Champloo
Autore: Shinichiro Watanabe
Regia: Shinichiro Watanabe
Studio: Manglobe
Episodi: 26 completa
1ª TV: 20 Maggio 2004 - 19 Marzo 2005 su Fuji TV
Genere: Shonen, Avventura, Commedia
Cercherò di essere subito chiara.
Se state cercando una ricostruzione storica fedele alla realtà, Samurai Champloo non fa al caso vostro.
Se state cercando un anime che possa intrattenere i vostri pargoli, siete proprio sulla strada sbagliata.
Se state cercando qualcosa di profondo, sconvolgente e illuminate… leggetevi la Relatività di Einstein, che cazzo vi mettete a guardare i cartoni animati!
Ma.
Se vi piacciono le cose che esulano completamente dagli schemi, i combattimenti spettacolari e i combattenti che chiedono (letteralmente) alle più elementari regole della società e del buonsenso di non rompere i coglioni, Samurai Champloo è proprio quello che fa al caso vostro.
L'ambientazione ha luogo durante il periodo Edo, un tempo in cui il Giappone… niente, ora non ho voglia di tirare fuori il Bignami di storia e poi tutte le informazioni di questo mondo sarebbero inutili per un anime simile. Voglio dire, capi yakuza che sembrano usciti da una discoteca di Harlem, piercing da punkettaro allo stadio più grave, scontri all'ultimo graffito, c'è materiale a sufficienza per far piangere uno storico fino alla fine dei suoi giorni ma, se l'anacronismo (quello voluto) non vi provoca spasmi e dolori acuti, quanto meno una risata ve la strappa di sicuro.
La trama è a mio parere meravigliosamente semplice. Fuu, una ragazza di quindici anni, lavora alla locanda degli zii e qui si imbatte per la prima volta in Mugen e Jin, due perfetti sconosciuti che si mettono a combattere due secondi dopo essersi incontrati. Il locale va a fuoco e per Fuu è l'occasione giusta per compiere la sua personale missione: trovare il samurai che profuma di girasoli e così intraprende il suo viaggio proprio con Jin e Mugen come ricalcitranti guardie del corpo. I ventisei episodi di cui è composta la serie ci accompagnano quindi lungo un improbabile cammino, costringendoci a seguire i tre protagonisti con lo stesso forsennato ritmo con cui vivono le loro disavventure, che per buona parte dell'anime si discostano dalla missione principale e si concludono all'interno di una, due puntate. A qualcuno è proprio quest'ultimo aspetto a non piacere (lo trova inconcludente e di poca sostanza), ma personalmente la ritengo una stronzata per cui lascio perdere e vado avanti.
I personaggi principali sono tre e se le loro vicende personali si scoprono negli episodi un bel po' successivi al primo (quelli inutili di cui sopra), i loro caratteri risultano chiari da subito. Ora precisiamo, sono lungi dall'essere statici, immutati dall'inizio alla fine, ma se cercate la redenzione totale al termine del lungo viaggio leggetevi la Divina Commedia, non perdete tempo con Samurai Champloo.
Fuu è una ragazzina vivace e testarda, anche se si affeziona subito ai due compagni si vergogna troppo per ammetterlo liberamente. Non ha peli sulla lingua e non manca di coraggio, ma non conoscendo le arti marziali e non sapendo usare il suo tanto finisce sempre nei guai e sono le sue infedeli guardie del corpo a risolvere, spesso involontariamente, i suoi problemi.
Mugen è un vagabondo rozzo e sboccato proveniente dalle isole Ryuukyuu (guarda te il caso, solo qualche giorno fa Xeno me le ha fatte conoscere e mi ha accennato la loro storia…), indossa strani abiti colorati e un paio di geta suolati di acciaio. Apparentemente sembra un idiota senza controllo, in realtà… lo è, ma è proprio questo a rendere il personaggio interessante. Il suo stile di combattimento è una commistione di kendo, capoeira, breakdance e movimenti completamente inutili, che distrugge tutto quello che lo circonda e spesso, non sempre, anche il nemico. Le sue armi sono un tanto e una katana a doppio taglio che alla fine viene sostituita da una claymore.
Jin è il samurai canonico (se si escludono gli occhiali da maestrina), ha un carattere decisamente più riflessivo e maturo rispetto al "collega", ma come lui si lascia prendere la mano con molta facilità se incontra un valido avversario. Non riuscendo ad accettare i signori del suo tempo, che lui considera degli inutili fantocci, lasciato il dojo del suo maestro diventa un ronin. Le sue armi, che definisce una materializzazione della sua anima, sono una katana e un wakizashi e combatte seguendo gli stili del Kenjutsu e del Jujitsu.
La colonna sonora, composta quasi completamente da brani hip-hop, è in realtà il quarto personaggio principale dell'anime. Ad essere sincera all'inizio ero molto scettica, dal momento che tale genere *assolutamente* non è di mio gusto, ma già dai primi minuti mi sono dovuta ricredere: senza quel tipo di musica abbinato agli scontri spettacolari e rapidissimi Samurai Champloo perderebbe buona parte della sua originalità. Ovviamente i brani tradizionali non mancano e, al contrario degli altri, vengono utilizzati per sottolineare i momenti più tranquilli e riflessivi.
Il soggetto e la regia sono affidati a Shinichiro Watanabe (lo stesso di Cowboy Bebop tanto per intenderci) e il suo lavoro è come al solito magistrale. A parte disegni e scenografie bellissime, il maestro si diverte un casino a giocare con le immagini e con la musica, ad esempio, quando scandisce le variazioni di scena o i flashback a tempo di scratch. Le riprese inoltre, per mettere in risalto la rapidità e il caos dell'azione, spesso sembrano effettuate da una camera a mano che con affanno segue i personaggi nei loro spostamenti.
La versione italiana di Samurai Champloo è curata dalla Panini Video e al momento è disponibile solo il primo DVD (di sei) con i primi cinque episodi. Essendomi affidata alla versione giapponese (sottotitolata) non so dirvi niente sul doppiaggio ma, pregando il grande demone dei cartoni animati, mi auguro che sia all'altezza di quello originale. Per completezza aggiungo che esiste anche il manga (quattro volumi tratti dall'anime) e la Panini ha iniziato la sua pubblicazione a dicembre con cadenza, almeno per il momento, mensile.
Per concludere, se mi chiedessero un pregio di quest'opera risponderei senza dubbio che è divertente, in tutti i sensi; se invece mi chiedessero un difetto direi, altrettanto velocemente, certa gente che lo guarda.
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3 commenti:
Stavo giusto meditando se mettermi a vederlo. :D
^^ Se decidi di farlo poi fammi sapere.
E' GENIALE!
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