Per cominciare un po’ di termini
La parola “manga”, formata dai termini del giapponese antico “man” immagine e “ga” in movimento, indica per noi occidentali il fumetto ideato in Giappone.
Se per un attimo ci volessimo liberare dalla bizzarra concezione "manga uguale materiale pornografico" (e so che non è facile dal momento che in quasi tutte le edicole One Piece, tanto per fare un esempio, si trova sempre accanto a Casalinghe in calore!), ci renderemmo conto che esistono numerose categorie di fumetti giapponesi.
Come per i film o per i libri si può distinguere il genere comico, drammatico, sentimentale, fantasy, horror, fantascientifico e tanti altri, tuttavia per i manga è abitudine utilizzare anche categorie peculiari che individuano un target fra i lettori. Tale classificazione, adottando termini giapponesi, non è facile da ricordare e può generare confusione, quindi, in vista anche di discussioni future, riporterò di seguito un elenco dei principali generi.
Shōnen: "ragazzo" in italiano, è rivolto appunto ad un pubblico di ragazzi. La trama predilige l'azione ai sentimenti e i protagonisti sono spesso adolescenti coinvolti in combattimenti o in competizioni sportive. Il linguaggio utilizzato può essere scurrile e il tratto dei disegni è generalmente più spigoloso ed essenziale. (Es. Slam Dunk, Bleach, GTO, Dragon Ball).
Shōjo: "ragazza" in italiano, è orientato verso le adolescenti. Quasi sempre l'intreccio è caratterizzato da situazioni sentimentali dove il piano psicologico prevale su quello dell'azione. Il linguaggio è più contenuto, il tratto è più morbido e arrotondato e spesso le tavole sono arricchite da particolari decorativi disgiunti dalla storia. (Es. Sailor Moon, Marmellade Boy, Candy Candy).
Seinen: in italiano "giovane uomo", è rivolto ai giovani dai diciotto ai venticinque anni. I protagonisti sono studenti universitari o in generale adulti e la trama è incentrata su tematiche più mature. (Es. Vagabond, Monster, 20th Century Boy, Devilman).
Josei: in italiano "donna", ha come target di riferimento donne dai diciotto ai trenta anni. Allo stesso modo dei seinen tratta argomenti più maturi e le storie d'amore, se presenti, sono più realistiche. (Es. Mars, Nana, Sei il mio cucciolo, Clover).
Hentai: in italiano "trasformazione" (perverso), sono rivolti ad un pubblico adulto. La trama è praticamente assente e tutto è incentrato su scene esplicite di sesso. Per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento consiglio di consultare la stessa voce in wikipedia... Accidenti se è informato chi ha scritto l'articolo!!
Shōnen Ai: in italiano amore fra ragazzi. Gli sviluppi sentimentali della storia coinvolgono ragazzi.
Yaoi: simile allo shōnen ai, ma più esplicito nei contenuti. Nonostante il tema trattato il pubblico di riferimento non è costituito da omosessuali, ma da donne.
Shōjo Ai/Yuri: in italiano amore fra ragazze. L'intreccio romantico avviene fra ragazze.
Dōjinshi: in inglese fanzine, sono lavori pubblicati in proprio dall'autore e creati in base a manga, anime e videogiochi originali.
Va comunque tenuto presente che, nonostante molti manga rientrino anche troppo rigidamente in determinate categorie, altri sono piccoli capolavori che, a mio avviso, trascendono ogni genere di classificazione.
Caffeine
2 commenti:
Descrizione molto dettagliata ed interessante sul mondo dei manga :D
Pandalf
Parole sante! Non sopporto quando la gente fa, "Ah, ma si i fumetti giapponesi, quelli... sì, insomma, quelli un po' spinti...*ammicca, ammicca*"
Ormai ho perso la speranza.
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