Ok, sto scrivendo questo post sull'onda dell'entusiasmo, quindi non so se quello che ne verrà fuori avrà un senso... La verità è che dopo 5 anni di gavetta Greg Bennett (senza nulla togliere a questo, per me, affezionatissimo strumento che mi sta accompagnando per tutti questi anni) sono riuscito a mettere le mie zampette infedeli su uno strumento storico, anche se per poco tempo: il mitico Fender Jazz Bass (vabbene era la versione Highway non quella American Series, ma pur sempre made in U.S.A.!). E allora? Chissene frega? Lasciatemi spiegare! Dalla mia scarsissima esperienza ho sempre visto questo basso come uno dei migliori che ci sono in giro e proprio per questo riponevo grandi aspettative nel giorno in cui avrei avuto la possibilità di provarlo... Ebbene finalmente posso dire come è andata!
Partiamo dalla forma, semplicemente perfetta: il Fender ha quella linea, cosi elegante, morbida e femminile che nessun altro basso possiede, una vera chicca per gli occhi! Le rifiniture non sono proprio cosi precise come nel modello American Series (ad esempio la vernice non è lucidata) ma vi garantisco che vi innamorerete a prima vista! (a me ha fatto impazzire la colorazione 3-Color Sunburst, quella della foto)
I materiali di costruzione: il corpo è in ontano e il manico in acero (come nella versione Americana, con la differenza, non trascurabile, che in quest'ultima il manico è rinforzato con grafite).
In entrambi i modelli i potenziometri sono gli stessi 3: 2 di controllo volume pickup e uno dei toni in generale (e vi garantisco che girando le rotelline la differenza nel suono si sente!). L'elettronica è sostanzialmente la stessa, cambiano invece i pickup, dove i 2 American Jazz Bass Single-Coil sono sostituiti con 2 Standard Vintage Alnico Magnet Jazz Bass Single Coil (ci deve pur essere un motivo se questo aggeggio costa 700 euro meno dell'altro!)
La suonabilità è ottima: non c'è quasi bisogno di premere le corde per emettere suono... E che suono!! sia sulle note più gravi che su quelle più acute ne otterrete sempre uno pulito e costante, degno del nome che porta. Unica pecca, comune però anche agli altri Fender Jazz (tranne qualche modello Deluxe) è il numero dei tasti, che sono "solo" 20.
Ma veniamo ad una delle caratteristiche più interessanti: il prezzo. Il modello che ho provato io ruotava attorno ai 750-800 euro, cifra abbastanza modesta (per chi volesse saperlo, il Jazz Bass American Series si aggira attorno ai 1400-1500, ma in genere tende ad andare verso l'alto, mai verso il basso!). Incide il fatto che, oltre ad indubbie caratteristiche di suono (che però io ancora non riesco a sentire), come dicevo prima la vernice non è lucidata e non c'è la custodia rigida Fender allegata (che solo quella costa più di 100 euro!), ma una semplice semirigida.
In conclusione (come se non l'aveste già capita)? Sono rimasto veramente soddisfatto di questo strumento (anche se per l'impazienza di provarlo non ho fatto esercizi di riscaldamento e adesso ho un polso completamente bloccato...). Ora aspetto solo la possibilità di provare anche un Fender Jazz made in Mexico e confrontare le due alternative (oltre che trovare i soldi per comprarlo, ovviamente...)
Bonjo
Nessun commento:
Posta un commento