venerdì 7 dicembre 2007

La civilizzazione forzata

Navigando in rete, mi sono ritrovata a leggere frammenti di discorsi fatti circa un secolo e mezzo fa da nativi americani, in riferimento all’allora governo di Washington. Tre dei quali sono i seguenti.

Cavallo Pazzo, Sioux

“Il Grande Spirito ci affidò un grande territorio per viverci, e bufali, cervi, antilopi e altri animali. Ma voi siete arrivati; state rubando la mia terra, state uccidendo la nostra selvaggina rendendoci difficile la sopravvivenza. Ora ci dite di lavorare per mantenerci, ma il Grande Spirito non ci creò per faticare, bensì per vivere di caccia. Voi uomini bianchi siete liberi di lavorare, se volete. Noi non vi ostacoliamo, e ancora chiedete perché non ci civilizziamo. Non vogliamo la vostra civiltà! Vogliamo vivere come i nostri padri e come i padri dei nostri padri.”


Grande Aquila, Sioux

“I Bianchi cercavano sempre di far abbandonare agli indiani il loro modo di vivere e di farli vivere come i bianchi - andare a lavorare in una fattoria, sgobbare sodo e fare come facevano loro - e gli indiani non sapevano come farlo e comunque a loro non interessava… Se gli indiani avessero cercato di far vivere i bianchi come loro, i bianchi avrebbero opposto resistenza, e la stessa cosa accadeva con molti indiani.”


Alce Nero, Sioux Orlala

"C’erano corpi e mucchi di uomini, donne e bambini morti ai piedi della collinetta dove i soldati avevano i loro carri di fucili, e verso ovest, lungo tutta la secca gola fino in cima, si vedevano donne e bambini senza vita. Non sapevo in quel momento che era la fine di tante cose."


Guarda guarda, mi dico, quando è stata l’ultima volta che ho sentito parlare di “civilizzazione” indotta con il fucile e con la spada?

Vediamo, i
conquistadores che tra il XV e il XVI secolo hanno fatto fuori circa venticinque milioni di “bestie” del Nuovo Mondo è il caso più eclatante che mi viene in mente, mi ricordo della “guerra santa” proclamata dopo la morte di Maometto e poi ci sono anche le crociate. Però questi sono casi piuttosto vecchi, a me sembra che qualcuno abbia tirato in ballo l’argomento anche più recentemente, forse un paio di secoli fa.
Non mi resta che chiedere alla mamma, lei sa sempre tutto!

La risposta però mi lascia perplessa: l’Occidente ha fatto due guerre in nome della così detta “civilizzazione” nemmeno dieci anni fa!

Allora mi fermo un attimo e cerco di spolverare il buon vecchio Aristotele con i suoi sillogismi.
Usando gli indiani come esempio estendibile a tutti i casi simili avvenuti nella storia, imposto la prima premessa. Gli indiani, selvaggi e cattivi, devono essere “civilizzati” con l’unico sistema efficace: il massacro di tutti i dissidenti. La seconda premessa che faccio è che lo sterminio di massa non è mai una buona idea (almeno per i più). Conclusione: “civilizzare” gli indiani non è una buona idea.

Dunque stabilisco che è assolutamente vero che l’Uomo non impara mai dai propri sbagli.
Ma la mamma, che è paziente e la sa più lunga, mi spiega che non è questione di incapacità nel giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. La cosa fondamentale è che l’Uomo faccia tutto quello che gli è congeniale dando la prima giustificazione che gli passa per la testa… Tanto poi se è fortunato, qualche secolo dopo, ci sarà chi si scusa per lui.

Link di riferimento:
Farwest